Cayman Island

Grand Cayman

Il simbolo delle Cayman è una tartaruga verde, vestita di rosso e blu, con tanto di capello, orecchino e gamba di legno. E questo animale non è stato scelto a caso, dato che la tartaruga verde ha sfamato per secoli abitanti e visitatori dell’arcipelago, tanto che nel 1968 se ne iniziò l’allevamento, per soddisfare le richieste ed eliminare il pericolo di estinzione.
Le “Isole Cayman” oltre a essere un paradiso fiscale in cui non esistono tasse sui redditi e sulle società, sono anche famose per il mare e per le pareti sommerse, hanno molto da offrire agli appassionati delle spiagge e del dolce far niente.
Il motivo del nostro viaggio alle Cayman è stata la curiosità per l’immersione simbolo “Stingray City” che si effettua all’interno della barriera corallina nell’ampia baia di North Sound, in soli 4 metri d’acqua su un fondale di sabbia bianca. Qui fra trasparenze incredibili, si nuota fra decine di trigoni attirati da bocconi di cibo e dalla curiosità. E’ giusto ricordare anche che sono animali potenzialmente pericolosi poiche’ possiedono un aculeo velenoso sulla coda. Non abbiate paura comunque perché sono talmente sicure della buona fede dell’uomo che lo strusciano dappertutto da una decina d’anni senza che sia mai accaduto niente. Insieme alle razze vi sono moltissimi altri pesci che ruotano attorno ai subacquei a tal punto da non saper più dove guardare.

Stingray City - Città delle Razze Stingrey Stingrey City

Questo luogo di immersione è nato per caso in quanto i pescatori locali dopo le loro battute di pesca e prima di rientrare a terra si fermavano dietro al reef (in acque riparate) per pulire il pesce pescato. Le razze hanno capito che quando le barche si fermavano cadeva dall’alto il cibo “grati” quindi il gioco fu semplice. Per noi questa immersione è stata un’esperienza meravigliosa, riuscire a toccare e giocare con queste magnifiche creature marine, vale senza dubbio volare fin qui anche solo per provare questa esperienza…
La prima notte la abbiamo trascorsa al “Westin” un albergo meraviglioso, curato nei minimi particolari, adagiato su una magnifica spiaggia di sabbia bianca chiamata “Seven Mile Beach”.

seven miles beach

Il giorno seguente ci siamo trasferiti al “Treasure Island” ed abbiamo affittato un motorino per visitare meglio l’isola e scoprire gli angoli più suggestivi.

George Town 
la capitale, è un porto duty-free e una cittadina con le classiche costruzioni gingerbread, con decine di banche frequentate dai buisnessmen muniti di valigetta 24 ore e di cellulare satellitare, alla ricerca di nuovi tesori.
Abbiamo trovato anche un buon ristorante italiano “Bella Capri” in cui si mangia benino ma ha prezzi elevatissimi.
Dopo cinque giorni trascorsi a Grand Cayman ci siamo trasferiti a “Cayman Brac”.

Cayman Brac
In tutta l’isola ci sono solamente due strade asfaltate, una la percorre da Nord a Sud e l’altra da Est ad Ovest che in totale non saranno più di 40 Km. Per meglio visitarla e raggiungere posti che sarebbe impossibile raggiungere a piedi decidiamo di noleggiare un’auto. A Cayman Brac, oltre a meravigliose spiagge e scogliere, si trova il faro panoramico The Bluff, all’ estremità nordorientale, una parete verde che fa da sfondo al delizioso villaggio di North East Point, il primo insediamento dell’ isola.
Abbiamo alloggiato al “Divi Tiara Beach Resort” niente d’eccezionale, ma le camere sono pulite, discreta la cucina, ed ottimo il Diving. Un’immersione davvero singolare è quella effettuata sul relitto di una fregata russa lunga 95 metri fatta affondare, volontariamente, a circa 30 metri dalla spiaggia del Buccaneer’s Inn, per creare un reef artificiale. Il relitto, situato ad una profondità che varia da 9 a 24 metri. Le spiagge sono di sabbia finissima bianca, l’acqua cristallina, ma unica nota dolente è il fondale che per i primi 10 metri dalla riva è; ricoperto d’alghe, che rendono un po’ meno piacevole fare il bagno.